Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675941
Garibaldi, Giuseppe 50 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

e la sera dopo la preghiera e dopo innumerevoli meriti acquistati, sono da me benedetti con la papale benedizione che V. S. mi concedette di largire

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Il periodo di grandezza e di gloria durante il quale la capitale del mondo maggiormente rifulse si chiuse colla Repubblica, e la maestà del sistema

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continuandosi ad assicurare ogni oggetto contro la violenza del mare. La Clelia proseguì colle mure alla sinistra

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il nemico di tutte le libertà, il protettore di tutti i tiranni, dopo diciassett’anni di perverso dominio colla stessa ipocrisia con cui la tenne

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Io crederei, Beatissimo Padre, che a rimunerare in qualche modo la fede ardente del sig. Duca, V. S. dovesse avere la benignità di conferire o a lui

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I popoli ben governati e contenti non insorgono. Le insurrezioni, le rivoluzioni, sono la risorsa degli oppressi e degli schiavi e chi le fa nascere

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l’Onnipossente, l’Eterno, l’Infinito potesse essere illustrato, glorificato da quella razza di vermi! Agli stolti l’ignoranza e la miseria, per la

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e di prim’ordine» e per questo cercava l’amistà di quel nipote. Giulia contemplava la trasformazione degli abiti di Muzio con commozione. Pure ella

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, verdeggianti zolle della foresta, sedevano i capi e con loro quelle preziose donne che la sorte come per incanto avea riunite così attraenti, così

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«E così fece questa - ripigliava Marzio. - Io non burlavo, lo puoi ben credere. Volevo la mia Nanna e cento vite di vecchie non mi avrebbero

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per la bellezza delle sue forme, amava la Clelia di quell’amore per cui i rischi della vita sono giuochi, il pericolo della morte, una ventura. Nella

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Dopo l’avvenuto nelle Terme di Caracalla, la posizione d’Attilio, e de’ suoi amici divenne ben pericolosa. Il traditore avea pagato il fio con la sua

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Le macchie del servaggio e le rughe della miseria il popolo alla fine le lava e le spiana col suo sangue. La classe intelligente e ricca dovrebbe una

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un osservatore dalla spiaggia, non per il nostro Manlio né per la povera Aurelia, che ambedue per la prima volta gettati loro malgrado sull’elemento

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ti slanci impavida sull’onda irritata e la soperchi, la schiacci e procedi infiammata dagli ostacoli che la tempesta accumula sul tuo cammino

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«M’è proprio cascato il cacio sui maccheroni» diceva tra sé, stropicciandosi le mani, il dissoluto prelato alla vista delle tre donne, «e la

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gridò al compagno di prora e rialzando su ambe le braccia la camicia rossa (poiché molti gondolieri la portavano in quei giorni per onorare l’ospite

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traditori codardi la voce «duemila francesi hanno attaccato la retroguardia!» e quella voce divenne persistente, e quella voce ebbe colore di un fatto

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nessuno! «Eppure, chi è più meritevole di morte che la setta malvagia la quale ha fatto dell’Italia un paese di morti

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, del mio laccio e delle mie armi, con cui ero divenuto formidabile ai cervi ed ai cignali delle foreste romane. Appassionatissimo per la caccia

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«Le parole di Alba mi avevan svelato come un lampo l’orribile delitto. La raccolsi svenuta, l’adagiai sul mio lettuccio e per la prima volta potei

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ancora cento passi all’ingiù verso la Lungara che il nostro amico già si trovava sulle sue peste seguendolo con aria sbadata come chi nulla avendo da

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sfiorato la guancia di Giulia e in quel soffio ella intravvide l’inutilità e il pericolo della intrapresa manovra. La Clelia infatti, aveva

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plebei e dei grandi? Non sono la malizia e la prepotenza che imposero alle moltitudini i despoti ed i tiranni? E non era Gesù un plebeo?... E se quella

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passi di gigante al suo compimento. Quando si pensa che la distruzione del pretismo è proprio opera degli stessi preti! Chi può calcolare quale

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mani alla cintola. Lo scoppio della mina nella caserma degli zuavi era convenuto dovesse essere come il segnale del loro moto. E la mina scoppiò e quei

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e prima delle dieci essa lottava contro una decisa tempesta. «Quel colpo di mare tremendo - disse Thompson a Giulia la quale non aveva voluto ancora

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Siccome l’ora della solenne vendetta della popolare giustizia non era sonata ancora, i preti se la cavarono con la sola paura. Essi ben temettero in

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Chi è che non parteggia per la civiltà in confronto del barbarismo e della vita selvaggia? Chi non preferisce gli agi di una buona casa, fresca di

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sortì cuore piccino, e codardo! Eppure in tutti gli atti della sua vita, si scorge la presunzione d’imitare lo zio ma nello stesso tempo si vede la

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Si ritrae dalle statistiche che Roma è la città ove nascono in maggior numero i figli naturali. E degli infanticidi quale è la cifra che danno le

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accaduti nella campagna di Roma stavano in attesa dei loro Capi, allontanatisi per alcuni giorni con missioni importanti. Chi precedeva la banda or giunta

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avere disposto la sua gente in modo da circondare il castello ed impedire da ogni parte l’uscita ai rinchiusi. Ma simile a molti generali che

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ma non ci riuscirono. Il bello, il grande, il sublime ancor più sublime comparisce in mezzo alle loro miserie! Giulia, la bellissima figlia d’Albione

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sfiora i fiori eterni della zona torrida. Precipitossi sui suoi passi. Ma altro era il volere, altro il potere. La graziosa e bellissima fanciulla o

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, vera giustizia, sia essa fatta col pugnale o col cannone, mentre in quella tana di iene sollazzano, banchettano i depredatori delle sostanze del

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Noi lasceremo i nostri amici occupati a consolare l’afflitta Irene per la perdita del fratello che sinceramente amava. Ultimo rampollo dello

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Noi vedemmo Attilio, Silvio e Manlio, dopo che quest’ultimo fu liberato, incamminarsi per la campagna e dirigersi per l’appunto verso la dimora di

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Ma questi sono pochi e la maggior parte dei nobili e i veramente nobili d’animo si avvicinano a noi, ed accomunano le loro alle aspirazioni nostre

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e più crescon gli anni, più aumenta in me la ripugnanza degli eccidi animali e, devo confessarlo, cacciatore una volta, io soffro oggi nel vedere

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Era la mattina del quindici Febbraio, e la campagna di Roma era illuminata dai primi raggi del sole. Quel solenne deserto ove un dì sorgevano città

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posso più vivere se la Clelia non è mia. Essa sola può alleviare le mie noie e bearmi la stupida esistenza che trascino al fianco di quel vecchio

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Privilegio dello schiavo è la congiura e pochi sono gli italiani di tutte le epoche del servaggio del loro paese i quali non abbiano congiurato. E

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si moveva non ben morto dopo la fucilazione ma il calcio del fucile d’un austriaco gli fracassava il cranio. Bassi ed il suo compagno Pizzaghi ebbero

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’Orvieto, la fatica (che non era stata poca) della notte e d’una parte del giorno fece sì che i miei occhi e quelli de’ miei compagni accennassero a volontà

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, ardua impresa di descrivere la Roma dei tempi eroici e la non morta virtù degli abitatori del Lazio moderno. E dovendo narrare di quell’accozzaglia di

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buona figura: Un po’ noiato dalle superflue cerimonie egli non dié segno d’impazienza e la noia in parte gli venne compensata dal piacere di sorreggere

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abbandonare i feriti all’insulto ed al ferro dei soldati pretini. Nel sito più basso del lanificio, all’estremità d’un immenso lavatoio per la lana scorgevasi

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di romani, durante la notte, quel soldato, cui i preti avevano dato ad intendere che i difensori di Roma eran tanti assassini, giunto che fu alla

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ma la impiegano e pochi ve ne sono che non possiedano qualche barca grande o piccola per darsi all’esercizio di un’arte che fa la gloria e la

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